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Cosa bisogna fare per ridurre l’impatto ambientale?

Obiettivi UE al 2050

Obiettivi UE al 2050

La pandemia ha riacceso il dibattito sulla sostenibilità ambientale. Da un lato, c’è chi ritiene che le questioni climatiche debbano cedere il passo alla ripresa economica; dall’altro, chi sostiene che la pandemia sia un’occasione di rilancio globale verso la riduzione dei danni ambientali.

Già nel 2019 la Commissione Europea ha adottato una visione strategica per un’economia ecologica e neutrale entro il 2050, indicando come la transizione potrà avvenire: soluzioni tecnologiche, responsabilizzazione dei cittadini, politica industriale e finanza.

Il percorso è iniziato nel 2015 con l’High-level Group on Energy-Intensive Industries, che ha coinvolto acciaio, cemento, alluminio e altri settori energivori. Nel 2019 sono state pubblicate le Raccomandazioni per alimentare l’European Green Deal e la nuova EU Industrial Strategy.

Le raccomandazioni UE

Le raccomandazioni UE

Il commissario Arias Cañete ha affermato: «Diventare neutrali dal punto di vista climatico è necessario, possibile e nell’interesse dell’Europa». Tra le raccomandazioni chiave:

  • Mercati: approccio LCA, appalti pubblici sostenibili, competitività circolare.
  • Innovazione: progetti pilota su larga scala, criteri comuni di ammissibilità ai fondi.
  • Investimenti: accesso al capitale privato, concorrenza tra industrie per la neutralità climatica.
  • Energia e materie prime: energia pulita a prezzi competitivi, idrogeno e materie prime sostenibili.
  • Economia circolare: efficienza, soluzioni tecnologiche per la circolarità, uso di materiali rinnovabili.
  • Dimensione sociale: nuove competenze per i lavoratori, comunicazione ai consumatori, supporto alle popolazioni dipendenti dal carbone.
E il settore agroalimentare?

E il settore agroalimentare?

Entro il 2050 la produzione agroalimentare sarà aumentata del 70% rispetto al 2007, raggiungendo 3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno. Il settore dovrà produrre per 9 miliardi di persone, limitando l’impatto ambientale.

La sostenibilità lungo la filiera:

  • A monte: collaborazione per efficienza delle risorse, innovazione nel packaging, miglioramento delle infrastrutture logistiche.
  • A valle: sensibilizzazione di dettaglianti e consumatori per ridurre i rifiuti.
  • Approvvigionamento responsabile: fornitori impegnati a ridurre emissioni, tutelare i lavoratori e garantire qualità.

Il 20 maggio 2020 la Commissione ha presentato la strategia «Farm to Fork» per un sistema alimentare sostenibile, con obiettivi chiave al 2030: -50% pesticidi, -20% fertilizzanti, -50% antimicrobici e 25% agricoltura biologica.

Conclusione

Per raggiungere la neutralità climatica, sarà cruciale adottare politiche integrate sui cambiamenti climatici, sostenere i piccoli agricoltori e sostituire il modello industriale attuale con un sistema che valorizzi realtà socialmente e ambientalmente responsabili.

Davide Banfi
Dottore in scienze e tecnologie alimentari

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