Acque destinate al consumo umano: dal 21 marzo in vigore la nuova normativa

Nuove regole per le acque potabili
Con il decreto legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 (GU Serie Generale n. 55 del 6 marzo 2023), l’Italia attua la direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
Scopo del D.Lgs. è proteggere la «salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, assicurando che le acque siano salubri e pulite», nonché a migliorare «l’accesso alle acque destinate al consumo umano».
Il testo stabilisce i parametri d’igiene per i materiali a contatto con le acque potabili, i reagenti chimici e i materiali filtranti. Promuove metodi più efficaci di valutazione e gestione del rischio, e introduce nuove regole di comunicazione tra autorità, fornitori e popolazione.

Nuove responsabilità per gestori e operatori
Le nuove norme si applicano tanto ai fornitori di acqua potabile quanto a imbottigliatori e distributori, oltre che a bar, ristoranti e mense. In questi casi, le acque devono essere considerate alimenti ai sensi del reg. (CE) n. 178/2002.
Il decreto introduce la figura del «gestore della distribuzione idrica interna», responsabile del sistema idrico all’interno di locali pubblici e privati, dal punto di consegna fino al rubinetto. Deve garantire che i parametri rispettati all’origine siano mantenuti fino all’utenza finale, pena sanzioni da 5.000 a 30.000 euro.
Gli articoli 10 e 11 disciplinano i requisiti minimi di igiene per i materiali a contatto con acque potabili e per i reagenti chimici e materiali filtranti (Remaf). Il D.Lgs. affronta anche problemi strutturali come dispersione idrica e difficoltà di accesso all’acqua potabile in alcune aree italiane.

Censia, Antea e nuovi strumenti di sorveglianza
Il decreto prevede l’istituzione del Centro nazionale per la sicurezza delle acque (Censia), articolato in quattro aree: rischio microbiologico/virologico, rischio chimico, gestione dati e valutazione piani di sicurezza.
Entro un anno sarà istituita anche l’Anagrafe territoriale dinamica delle acque potabili (Antea), che raccoglierà dati su accesso all’acqua, monitoraggi, gestione del rischio, autorizzazioni, controlli e incidenti. Sarà incluso anche il monitoraggio delle reti interne e la sostituzione di componenti in piombo.
L’articolo 20 dispone inoltre la creazione della Commissione nazionale di sorveglianza sui Piani di Sicurezza dell’Acqua, con compiti di indirizzo, approvazione di linee guida e piani triennali.

Un approccio programmatico alla risorsa idrica
Il D.Lgs. 23/02/2023 n. 18 è al tempo stesso attuativo di norme UE e programmatico: tutela la salubrità delle acque e ne promuove la conservazione sul lungo periodo. Si tratta di un tema di rilevanza cruciale per l’Italia, da vent’anni alle prese con una vera e propria emergenza acqua, ma anche per l’Europa e il mondo intero.
Per il settore alimentare, introduce obblighi innovativi che avranno impatto su HACCP e formazione del personale. Il testo è molto dettagliato, con numerosi rimandi normativi, e rappresenta un’occasione per rafforzare la sostenibilità idrica.
Redazione GoodFood Consulting