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Cacao: crisi della filiera e soluzioni sostenibili per un futuro equo

Un settore in crisi sistemica

Un settore in crisi sistemica

Il cacao, ingrediente chiave dell’industria del cioccolato, è al centro di una crisi che intreccia fattori ambientali, economici e sociali. Nonostante un mercato in crescita e prezzi elevati, i piccoli produttori faticano a sopravvivere e pratiche insostenibili mettono a rischio la disponibilità futura di questa coltura strategica.

Galamsey e deforestazione in Africa occidentale

La competizione tra cacao e miniere d’oro illegali è una minaccia crescente. In Ghana oltre 19.000 ha di piantagioni sono stati convertiti in siti estrattivi (galamsey), con impatti gravi su suolo e acqua (mercurio, arsenico), perdita di biodiversità e cali di produttività agricola fino al 50% nelle aree contaminate.

Cambiamento climatico e perdita di habitat

Cambiamento climatico e perdita di habitat

Il cacao è altamente sensibile al clima. Il 96,5% del cacao importato nell’UE proviene da Paesi molto vulnerabili al cambiamento climatico e il 77% delle piantagioni ricade in ecosistemi gravemente minacciati. Entro il 2050 si stima una riduzione del 30–50% delle aree coltivabili in Ghana e Côte d’Ivoire, aggravata dalla diffusione di malattie fungine (es. moniliasi, brown rot) che in alcune regioni compromettono fino al 40% del raccolto annuo.

Prezzi record, redditi bassi

Nonostante i prezzi oltre 10.000 USD/t nel 2024, i benefici non raggiungono i coltivatori: filiere lunghe e opache, prezzi minimi sotto i costi di produzione e persistenti pratiche di sfruttamento (incluso il lavoro minorile). In alcune stime oltre il 90% dei produttori di cacao vive con meno di 1 USD/giorno, rendendo l’attività insostenibile.

Rigenerazione, upcycling e premi alla biodiversità

Rigenerazione, upcycling e premi alla biodiversità

Iniziative rigenerative: partnership come quella tra Nestlé e Ofi (2025) puntano su agricoltura rigenerativa per 25.000 agricoltori in Nigeria, Côte d’Ivoire e Brasile, con messa a dimora di 2,8 milioni di alberi entro il 2030, creazione di 72.000 ha di agroforestazione e un taglio stimato di 1,5 Mt CO₂ in trent’anni.

Upcycling del cacao: storicamente oltre il 70% della fava veniva scartato. Oggi, l’uso della polpa per succhi/snack e il recupero delle bucce per compost o bioenergia aumentano il valore in cascata e possono generare +20% di reddito.

Premi per qualità e biodiversità: iniziative come Cacao of Excellence riconoscono coltivatori che tutelano la biodiversità, offrendo visibilità internazionale, scambi di conoscenze e premi fino a 5.000 USD/lotto (nel 2023 valutati oltre 2.000 campioni da 55 Paesi).

Conclusione: la transizione richiede impegno congiunto di multinazionali, politiche pubbliche responsabili e consumatori informati (es. certificazioni Fairtrade, Rainforest Alliance) per una filiera del cacao più equa e resiliente.

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